lunedì 26 dicembre 2011

NON HO DIMENTICATO CHE OGGI E' LUNEDI', QUINDI.... POESIA!!!!!








Tratto dal mio ultimo libro "I SEMI DEL MELOGRANO NANO".


Dialogo tra Fabrizio Cascio ed un malavitoso.


- Baciamo le mani signor Cascio, posso accomodarmi?
Fabrizio con un cenno della mano gli indicò la poltrona davanti a lui:
- Prego, sedete. A che devo l'onore della vostra visita.
L'uomo si avvicinò alla scrivania e disse:
- Voglio stringervi la mano.
Fabrizio rimase immobile:
- Sono io che non voglio stringere la vostra, non avete dimenticato, spero, che sono io a condurre il gioco, ma parlate, vi ascolto.
L'uomo ritirò irritato la mano e sedette:
- Sono venuto per congratularmi con voi e per ringraziarvi, vi sono debitore e un uomo d'onore come me, non dimentica mai quello che gli amici fanno per lui.
Fabrizio ordinò per telefono un caffè e poi, a sorpresa:
- Sapete chi era Pirandello? Forse si, forse no.
L'uomo lo guardò negli occhi in cerca di spiegazione ma l'imprenditore fece finta di non capire e riprese a parlare:
- E' giusta l'idea pirandelliana secondo la quale "siamo tutti pupi", marionette, burattini, maschere, ombre, animati dall'onnipotente Spirito divino, che è nel cuore di tutti gli esseri e tutto agita al ritmo incalzante del tempo, col potere della "meraviglia".
Alzò gli occhi, guardò una vecchia pendola posta in un angolo dello studio, attese che battesse le ore sotto lo sguardo stupito del suo interlocutore poi, scandendo le parole:
- L'onore è quel termine che indica la reputazione di una persona, la stima e la considerazione godute nell'ambito di un gruppo sociale. Voi siete uomo d'onore nell'ambito della delinquenza organizzata; nella società civile, quella che lavora e che produce, quella che educa i figli alla tolleranza, quella in cui il termine onore si identifica con dignità, moralità, onestà, decoro, correttezza, sincerità, lealtà, rispettabilità, integrità, irreprensibilità, virtù, e dove trovano interessi specifici il buon nome, la gloria, il piacere, la stima, il prestigio, voi siete vergogna, disprezzo, inverecondia, impudenza, spudoratezza, slealtà, falsità, scorrettezza, disonestà, immoralità, disonore!
La ragazza della ricezione portò un caffè..................


Ho voluto estrapolare dal mio libro, parte di questo dialogo, perchè le due poesie di oggi trattano un tema, quello delle forze negative che hanno bloccato da sempre lo sviluppo di un territorio come la Valle dello Jato, che ricco com'è di storia, di bellezze naturali, di archeologia, li laboriosità, non avrebbe dovuto conoscere emigrazione, sacrifici e stenti.




L'onorata società

Uomini e donne pieni di belletti
tirati a lucido, eleganti,
grandi pompe e tanti fumi,
giovanette gracchianti
piene di lustrini,
facciate e apparenze.
Femmine gravide di odio
partoriscono piccoli mostri,
brutti, arcigni e cattivi,
mine vaganti incontrollate
in un mondo senza regole.
Fameliche Medee
divorano intere nidiate
con grande ingordigia
ed inghiottono fiele.
Bocche traboccanti di lercio,
di orrido sudiciume
che vomitano veleni.
Cervelli colmi di tragedie
e machiavelliche rovine.
Brutti rospacci luridi
colmi di tentazioni
guazzanti nella mota!
Sangue nelle loro mani
e attorno a loro grate,
enormi gabbie d'acciaio
per bestie sanguinarie.



 Alla poesia in vernacolo ho aggiunto le note, perchè tanti termini sono andati quasi in disuso.




Jatu[1]

Tra li troffi di ina[2],
Sciloccu sona l’arpa ciusciannu…
Un vastunacu[3] ancora trimulia,
cu la so testa bianca, ‘ncapu a tutti
comu un suvrastanti chi talia,
mentri nna zivula[4] s’annaca ‘nto ruvettu[5].
Urmi[6] e zabbari[7], ferla e sudda,
cavuliceddi ciuruti e paparina,
si movinu comu varchi a mari
e l’aria si inchi d’arrianu ciurutu…
‘Nta sta muntagna ca fu pupulata,
conca ddu mila anni di sapiri,
nna tinta gramignazza s’allignatu[8],
e chidda ch’era di civiltà nna naca[9]
addivintau mavuta[10], un putritu ristagnu,
un fangu russu, ‘nchiappatu di sangu.
China di ricchi assai e di pizzenti,
di granni varvasapiu e di gnuranti
di massarazza e di nullafacenti,
di chiazzalora e di puliticanti
di assassini e di tanti nnuccenti,
di latri, di sbirri e di riffanti[11]
di fimmini parati ed eleganti,
di sigrigatura e pinitenti
un munnu di zuini[12] priputenti,
un brancu di lupa azzannanti…
ma quannu si chiueru i sirramenti[13],
un’urda di pintuti ricitanti,
pupi, tutti mmanu a manovranti,
‘nsemmula, scecchi ccu li ferri lenti,
tinta sulami di tutti li simenti,
su lu squadruni di li dichiaranti,
tutti, nuddu ammiscati ccu nenti,
l’urtimu schifiu di la genti.
Ora, nun cc’è cchiù nenti di pirciari,
nnè ppi virrini[14] nnè ppi puntalori,
nnè ppi parrini nnè ppi curtigghiari
nnè ppi ‘nfamuna nnè ppi tradituri.
A fastu anticu avemu arriturnari,
munnu di puisia e di sapiri,
‘ntall’occhi i picciriddi taliari
senza vriogna e senza dispiaciri.
Canciamucci a sta terra lu culuri,
tincemuli di rosa tutti i mura,
accussì, comu fici la natura
                              ca tempu arreri la vosi pittari.


[1] Jatu – Sinonimo dell’agglomerato urbano unico di San Giuseppe Jato e San Cipirello con due municipalità e delle campagne circostanti.
[2] Troffi di ina – Piante di avena selvatica.
[3] Vastunacu – Cicuta maggiore, pianta della famiglia delle ombrellifere, velenosa, alta fino a due metri con infiorescenza ad ombrello.
[4] Zivula – Verzellino, piccolo uccello simile al canarino, ma con piumaggio verde olivastro sul dorso, che per il canto melodioso spesso viene tenuto in cattività.
[5] Ruvettu – Tralcio di rovo.
[6] Urmi – Olmi, ed in genere ogni alberello o cespuglio atto a far ombra e non coltivato.
[7] Zabbari – Agavi – Piante grasse talvolta ornamentali, le cui fibre vengono utilizzate per la fabbricazione di cordami.
[8] Nna tinta gramignazza s’allignato – Ha radicato una mala pianta, la mafia, che come la gramigna ha invaso il territorio con l’assenso di una borghesia malata.
[9] Naca – Culla.
[10] Mavuta – Mota, fanghiglia, sedimento di sozzura.
[11] Riffanti -  Tenutari di lotterie private, prepotenti, imbroglioni.
[12] Zuini – Manovali del crimine.
[13]Quannu si chiueru i serramenti – Quando sono stati sbattuti in prigione.
[14] Virrini  Succhielli - Strumenti per forare che hanno le punte a spira. Nel linguaggio figurato: persone che fanno imbrogli e raggiri – Arzigogoloni.




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