domenica 22 gennaio 2012

STRUGGENTI AMORI E GRANDI PASSIONI... POESIA!!!

    


     L'amore, sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso qualcuno, istinto naturale che lega due persone. Esso è passione, patimento fisico, sentimento violento che tiene l'animo in uno stato di grande agitazione. Una componente dell'amore è sovente il tormento, questo dolore morale, violento e continuato che ruba la ragione. Allora la mente vaga, si districa tra i ricordi, tra i feticci e, come in un film, si rivedono le scene di una storia che lasciano solchi talvolta profondi e fanno soffrire. Il tempo inclemente che marcia, stranamente, non cancella gli amori struggenti, ancor meno le grandi passioni, provocando ancora erosioni ai solchi profondi. 
     Ancora una volta il sogno, ancora una volta la fantasia, il gravame del ricordo che non si cancella e, ritorna il magone...



... ED IO?...

Tramonta la luna chinandosi al giorno che insorge,
i giunchi piegati dal peso dell'acqua
sei fiume in piena che tutto travolge,
culla le tue braccia per sonni sereni.
Le mani, sorgenti di soavi carezze
e gli occhi, due specchi di un'anima grande
puntati a scrutare nei fondi meandri
di un cuore che marcia ed anela.
Vulcano di grandi emozioni,
infinita ed eterna passione,
sospiro incessante del vento 
che soffia e alimenta gli amori,
che avvince, travolge ed impera...
novella Arianna che segui il tuo filo,
eludi l'inganno e cerca Teseo,
monta Ippogrifo, ritrova il tuo senno!
Due fianchi addolciti da forme perfette,
due labbra rosate, da Venere fatte,
i denti, collana di perle orientali,
e le tette?...
mio Dio, che turbine al petto!...
sfiorarle appena col tatto
e sentir sulla schiena il passare di un treno...
...ed io?...
novello Pindaro mi libro tra i pensieri;
un battere d'ali, un palpito,
una chioma fluente e nera,
profumo di donna fissato alla mente,
un suono, una risata che è melodia...
...vorrei dormire...
ma non ritrovo Morfeo.



     Ci si chiede spesso se l'amore per un figlio o per il padre possa paragonarsi all'amore per una donna. Non è diverso, è anch'esso struggente e colmo di passioni, e l'attrezzo che ti scava dentro è solo fatto di petali del fiore più odoroso. E' un'amore che ti da più sicurezza, che non può abbandonarti, che non ti lascerà mai solo e mai ti darà amarezze, sopravviverà alla vita. 





BOLLI DI SAPUNI                                           
                                                                                    ( A me figghiu Ivanu picciriddu )
Ciusciasti ccu tuttu lu ciatu
'nta nna cannuzza di frasca,
vinni fora un palluncinu
c'avia li culura di la paci.
Nna bolla, nna bolla di sapuni
ca s'alluntanau, vulau, scuppiau...
e poi, unu appressu all'avutru
centu, milli, dumila palluncini
tutti culurati, tutti tunni
comu l'ucchiuzzi tò,
e tu cu li masciddi unci
a ciusciari, a ciusciari
finu c'arristasti senza ciatu...
Sai... su tant'anni
ca eu nun ciusciu cchiù,
mi l'avia quasi scurdatu...
Ora, 'nta ssi bolli
viu li jorna mei chi su vulati,
scuppiati, unu doppu all'avutru,
purtati via di lu ventu...




MITITURI
                                                                                           ( A me patri )
Un bummuliddu d'acqua di vadduni,
un crucchiuluni duru e deci alivi,
appoi la testa 'ntall'anga d'un sidduni,
ti sta sgranchennu l'ossa, manci e vivi.

Ppi nna jurnata sta a facci abbuccuni,
meti, la favuci addiventa arruvintata,
cala lu suli e mancu tinn'adduni
ca all'urtimi so raggi cci arrobbi nna rancata.

E' tardu la carina l'hai accruccata,
si stancu mortu, nun senti mancu fami,
ti etti un saccu 'nterra, nna 'ncirata
e ppi capizzu t'aggiusti li liami.

Prima ca l'arba, ca è sempri puntuali,
spacca ppi fari lustru d'ammatina
ha fattu già ddu uri di 'nfasciari
ddi gregni c'ammurbitutu l'acquazzina.

Sudi, travagghi, stai puru addinucchiuni,
sonni di scafazzari un lettu moddu,
nun vidi o orvu, c'arriva lu patruni
e ti nni vai cu la trarenta 'ncoddu?...




Molti termini dialettali sono ormai in disuso; Il libro da cui ho tratto le poesie I ME SAVUTI A MUNTUNI con sottotitolo "I miei voli pindarici e le voci dei miei silenzi" l'ho corredato di note, nella speranza di recuperare un'identità culturale e non soltanto poetica . Sarei soddisfatto se quanto scritto potesse servire, oltre che a trasmettere sensazioni al lettore, a conservare la musicalità della lingua siciliana e a non far perdere il significato atavico delle parole.

                                      Grazie per l'attenzione.

Nessun commento:

Posta un commento