domenica 13 agosto 2017

I SICILIANI E GLI SCONGIURI - (atto 2°) 14 - Agosto - 2017

























MARIO SCAMARDO


I SICILIANI E GLI SCONGIURI - (atto 2°)




I siciliani, ma in verità quasi tutti i meridionali, anche se non del tutto superstiziosi, proprio per non correre alcun pericolo, impiegavano gli scongiuri, (oggi il retaggio è soltanto folklore). Esistono scongiuri di ogni fatta e per ogni impiego: malocchio, iettatura, malattie di ogni sorta, lontananza di persone care, ma anche il loro silenzio, amori leciti, illeciti, contrastati o compromessi, fenomeni meteorologici, eccesso di caldo, di freddo o di umidità capaci di compromettere la salute, protezione dei frutti della terra, aggressione e morsi di animali, dalla pulce al cane, allontanamento delle persone negative, ecc..

Bastava poco a tranquillizzare  gli spiriti agitati di quanti temevano, soffrivano, credevano e speravano. I siciliani, nel tempo, hanno fatto rivivere cristianizzandole pratiche sia semplici che empie, a produrre talvolta un maleficio ma spesso a scansarlo.

Nella magia popolare dei paesi di religione cristiana, il mago nella notte di Natale o nel giorno di Pasqua, conduce l’adepto in chiesa e recita le sue formule per liberarlo dal male.

Passiamo agli scongiuri non affidati all’oblio .

CONTRO LE SCOTTATURE

(Recitare tre volte al giorno per tre giorni e sputare sulla scottatura)

Tutti li cani di la canaria

arderu a focu duminicaria;
lu Signuri passau,

lu focu astutau,

Diu ti salvi, o Maria, virgini e pura!

La carni cotta avi addivintari crura!

(Tutti i cani del canile – accesero domenica il fuoco – Passò il Signore, - spense il fuoco. – Dio ti salvi, o Maria, vergine e pura! – Possa la carne cotta diventare cruda!)






PER NON ESSERE MORSO DAI CANI

(E’ sufficiente recitarla tre volte prima di entrare in un ovile)

Santu Vitu, santu Vitu

iu tri voti vi lu dicu,

vi lu dicu pi ssi cani

ca mi vonnu muzzicari

attaccaticci lu mussu

cu un fazzulettu russu,

attaccaticci lu ciancu

cu un fazzulettu biancu

(Santo Vito, Santo Vito,  - ve lo dico tre volte,  - ve lo dico per questi cani – che mi vogliono mordere – legate il loro muso – con una pezzuola rossa – legate il loro fianco – con una pezzuola bianca)






I PESCATORI PER AVERE UN VENTO FAVOREVOLE

(I pescatori di una barca tenendosi per mano la gridano rivolti verso Nord per cinque volte)

Punenti valurusu

fai arritirari lu sciroccu guaddarusu!

(Valoroso vento di ponente – fai cessare quell’ernioso di scirocco!)






I CONTADINI PER SOLLECITARE IL VENTO E POTER SPAGLIARE IL GRANO BATTUTO



Ventu favulusu

ventu amicu e priziusu.
Gira firria e vota

comu na picciotta chianiota.

Ciuscia giustu di ssa ‘ngagghia

alluntanami sta pagghia.

Na ciusciata lenta lenta

fa abballari la trarenta.

Ciuscia forti e fai vulari

i fareddi di muggheri!

(Vento favoloso – vento amico e prezioso. – Gira rigira e voltati  - come una fanciulla pianese  -  Soffia giusto da quella gola – allontanami la paglia. – Una soffiata lenta lenta – fa ballare il tridente. – Soffia forte e fai volare – le gonnelle delle mogli!)





CONTRO I VERMI

(Intingere il pollice e l’indice  in un cucchiaino d’olio con un pizzico di sale; allargare le due dita e formare un compasso, ponendo l’indice  sull’ombelico del malato e girando attorno ad esso tracciando col pollice unto un cerchio, una volta in senso orario e un’altra in senso antiorario e ripetendo:

Pi lu nomu di Maria

lu vermi ‘nterra casca?

Pi lu nomu di Gesù

lu vermi nun torna chiù!

Segue :Ave Maria, Padrenostro, Gloria tre volte.
(Per il nome di Maria – il verme casca a terra? – Per il nome di Gesù – il verme non torna più!)


Una volta fatto  lo scongiuro, si acquisisce serenità, non c'è nulla di più efficace per essere tranquilli!!!


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