MARIO
SCAMARDO
I
SICILIANI E GLI SCONGIURI - (atto 2°)
I siciliani, ma in verità quasi tutti i meridionali,
anche se non del tutto superstiziosi, proprio per non correre alcun pericolo,
impiegavano gli scongiuri, (oggi il retaggio è soltanto folklore). Esistono
scongiuri di ogni fatta e per ogni impiego: malocchio, iettatura, malattie di
ogni sorta, lontananza di persone care, ma anche il loro silenzio, amori leciti,
illeciti, contrastati o compromessi, fenomeni meteorologici, eccesso di caldo,
di freddo o di umidità capaci di compromettere la salute, protezione dei frutti
della terra, aggressione e morsi di animali, dalla pulce al cane,
allontanamento delle persone negative, ecc..
Bastava poco a tranquillizzare gli spiriti agitati di quanti temevano, soffrivano,
credevano e speravano. I siciliani, nel tempo, hanno fatto rivivere
cristianizzandole pratiche sia semplici che empie, a produrre talvolta un
maleficio ma spesso a scansarlo.
Nella magia popolare dei paesi di religione
cristiana, il mago nella notte di Natale o nel giorno di Pasqua, conduce
l’adepto in chiesa e recita le sue formule per liberarlo dal male.
Passiamo agli scongiuri non affidati all’oblio .
CONTRO LE SCOTTATURE
(Recitare tre volte al giorno per tre giorni e
sputare sulla scottatura)
Tutti
li cani di la canaria
arderu
a focu duminicaria;
lu Signuri passau,
lu Signuri passau,
lu
focu astutau,
Diu
ti salvi, o Maria, virgini e pura!
La
carni cotta avi addivintari crura!
(Tutti i cani del canile – accesero domenica il
fuoco – Passò il Signore, - spense il fuoco. – Dio ti salvi, o Maria, vergine e
pura! – Possa la carne cotta diventare cruda!)
PER
NON ESSERE MORSO DAI CANI
(E’ sufficiente recitarla tre volte prima di entrare
in un ovile)
Santu
Vitu, santu Vitu
iu
tri voti vi lu dicu,
vi
lu dicu pi ssi cani
ca
mi vonnu muzzicari
attaccaticci
lu mussu
cu
un fazzulettu russu,
attaccaticci
lu ciancu
cu
un fazzulettu biancu
(Santo Vito, Santo Vito, - ve lo dico tre volte, - ve lo dico per questi cani – che mi
vogliono mordere – legate il loro muso – con una pezzuola rossa – legate il
loro fianco – con una pezzuola bianca)
I
PESCATORI PER AVERE UN VENTO FAVOREVOLE
(I pescatori di una barca tenendosi per mano la
gridano rivolti verso Nord per cinque volte)
Punenti
valurusu
fai
arritirari lu sciroccu guaddarusu!
(Valoroso vento di ponente – fai cessare
quell’ernioso di scirocco!)
I
CONTADINI PER SOLLECITARE IL VENTO E POTER SPAGLIARE IL GRANO BATTUTO
Ventu
favulusu
ventu
amicu e priziusu.
Gira firria e vota
Gira firria e vota
comu
na picciotta chianiota.
Ciuscia
giustu di ssa ‘ngagghia
alluntanami
sta pagghia.
Na
ciusciata lenta lenta
fa
abballari la trarenta.
Ciuscia
forti e fai vulari
i
fareddi di muggheri!
(Vento favoloso – vento amico e prezioso. – Gira rigira e voltati - come una fanciulla pianese - Soffia giusto da quella gola – allontanami la paglia. – Una soffiata lenta lenta – fa ballare il tridente. – Soffia forte e fai volare – le gonnelle delle mogli!)
(Vento favoloso – vento amico e prezioso. – Gira rigira e voltati - come una fanciulla pianese - Soffia giusto da quella gola – allontanami la paglia. – Una soffiata lenta lenta – fa ballare il tridente. – Soffia forte e fai volare – le gonnelle delle mogli!)
CONTRO
I VERMI
(Intingere il pollice e l’indice in un cucchiaino d’olio con un pizzico di
sale; allargare le due dita e formare un compasso, ponendo l’indice sull’ombelico del malato e girando attorno ad
esso tracciando col pollice unto un cerchio, una volta in senso orario e
un’altra in senso antiorario e ripetendo:
Pi
lu nomu di Maria
lu
vermi ‘nterra casca?
Pi
lu nomu di Gesù
lu
vermi nun torna chiù!
Segue :Ave Maria, Padrenostro, Gloria tre volte.
(Per il nome di Maria – il verme casca a terra? – Per il nome di Gesù – il verme non torna più!)
(Per il nome di Maria – il verme casca a terra? – Per il nome di Gesù – il verme non torna più!)
Una volta fatto lo scongiuro, si acquisisce serenità, non c'è nulla di più efficace per essere tranquilli!!!
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