mercoledì 10 novembre 2021

PROF. GIUSEPPE CARONIA un illustre jatino....quasi dimenticato - Ognuno è cattivo profeta in patria! 10.11.2021

 


 

CARONIA, Giuseppe. - Nacque a San Cipirello (Palermo), da Francesco e Rosalia Rizzuto, il 15 maggio 1884. Laureatosi in medicina e chirurgia presso l'università di Palermo nel 1911, cominciò subito a esercitare la professione come medico condotto delle borgate di Palermo e, in qualità di batteriologo, prese parte alla campagna anticolerica siciliana del 1911, venendo per ciò decorato con la medaglia di benemerito della salute pubblica. Dal 1911 al 1913 fu assistente volontario e interno ospedaliero nella clinica pediatrica dell'università di Palermo, diretta da Rocco Jemma. Quando lo Jemma assunse la direzione della clinica pediatrica dell'università di Napoli, nel 1913, il Caronia lo seguì e fu nominato aiuto. Nel 1915, conseguita la libera docenza in clinica pediatrica, divenne primario presso l'ospedale dei bambini Pausillipon di Napoli e, in tale veste, organizzò il preventorio per bambini a Villa Santolvio.

Durante la prima guerra mondiale partecipò al conflitto come colonnello della Croce rossa italiana. Tornato a Napoli nel 1919, assunse nuovamente la carica di primario presso l'ospedale Pausillipon, che mantenne per tre anni. Nel 1922 partecipò al concorso per la cattedra di clinica pediatrica dell'università di Roma, riuscendo primo della terna designata.

Sostenitore del partito popolare e amico personale di L. Sturzo, il prof. Caronia fu tra i firmatari della "Denuncia Donati" contro E. De Bono del 9 dic. 1924. Nel giugno del 1925 fu presentata contro di lui una denuncia anonima, in seguito alla quale il ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele (Presidente del Consiglio Benito Mussolini), istituiva una commissione di inchiesta "sull'andamento scientifico, amministrativo, disciplinare e morale della Clinica Pediatrica dell'Università di Roma".

Nonostante l'infondatezza degli addebiti dimostrata anche in sede giudiziaria, il 21 maggio 1927, l'avv. Latour, delegato del ministro, presentò al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione un formale atto di accusa contro il Caronia., nel quale si poneva tra l'altro una serie di quesiti riguardanti l'attività del Caronia ben oltre l'ambito clinico-universitario e miranti ad appurare se egli fosse stato imboscato durante la guerra; se avesse ottenuto la cattedra di Roma per influenza dell'on. A. Anile; se avesse svolto attività politica contro il regime; se, con maltrattamenti e minacce di licenziamenti, avesse ostacolato l'adesione del personale della clinica ai sindacati fascisti; se avesse in qualche modo recato offesa al duce e se la sua clinica pediatrica fosse un covo di sovversivi.

Il consiglio censurò il Caronia per abituali mancanze ai doveri di ufficio e atti ledenti la dignità del professore, e conseguentemente il 23 ott. 1927 il ministro Fedele lo trasferì dall'università di Roma a quella di Napoli, alla direzione, dal 1° genn. 1928, della cattedra di malattie infettive dell'infanzia.

Nel 1929 fu chiamato come professore di ricerche mediche presso l'università di San Francisco, negli Stati Uniti; lo stesso anno sposò Maria Sindoni, già sua collaboratrice a Roma. Tornato nel 1930 alla direzione della cattedra di malattie infettive dell'infanzia dell'università di Napoli, vi rimase per quattro anni: nel 1935 fu infatti trasferito a Roma come professore incaricato della cattedra di malattie infettive dell'università e direttore del reparto di malattie infettive degli Ospedali riuniti di Roma.

Nel 1944, dopo la liberazione di Roma, il Caronia. divenne rettore di quella università; nel 1945, in seguito alla legge che imponeva il reinserimento di chi era stato allontanato dal proprio posto di lavoro per motivi politici, venne reintegrato come professore ordinario alla cattedra di clinica pediatrica dell'università di Roma, che in tale occasione venne sdoppiata in 1 cattedra, affidata a lui, e II cattedra affidata a G. Frontali. Il Caronia mantenne inoltre, nella stessa università, l'incarico dell'insegnamento di malattie infettive.

Il prof.  Caronia fu un appassionato cultore della clinica pediatrica, in particolare nel campo delle malattie infettive dell'infanzia. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, condusse importanti studi sull'etiologia, la terapia e la profilassi di forme morbose provocate da vari agenti patogeni.

Risalgono al primo periodo napoletano le importanti osservazioni, effettuate nella clinica diretta dallo Jemma, in collaborazione con Giovanni Di Cristina, sulla leishmaniosi viscerale o Kala-azar, per cui propose e sperimentò la terapia con antimonio; e l'inizio delle ricerche su nuovi metodi di vaccinoterapia delle infezioni tifiche e paratifiche e della brucellosi: queste ultime indagini, proseguite poi a Roma e ancora a Napoli, consentirono a Caronia di dimostrare l'efficacia dei vaccini lisizzati e di realizzare una delle più valide terapie antitifiche prima dell'avvento degli antibiotici. Il Caronia prestò ancora particolare interesse alle malattie esantematiche - scarlattina, varicella, morbillo - e riuscì a coltivare su terreni speciali e sulla membrana corion-allantoidea di embrione di pollo i virus della varicella e del morbillo. Mise inoltre a punto la vaccinoterapia della febbre mediterranea e impiegò nella terapia della pertosse vaccini a forte concentrazione e a dosi elevate. Tra gli scritti più importanti del prof. Caronia si ricordano: Ricerche sierologiche sulla leishtnaniosi infantile, in La Pediatria, XXI (1913), pp. 801-817; Stato di anafilassi e antianafilassi nella tubercolosi infantile e i suoi rapporti con la terapia tubercolinica, ibid., XXII (1914), pp. 95-103; La vaccinoterapia nelle malattie infettive dell'infanzia, in Atti del IX congresso pediatrico italiano, Trieste 1920, pp. 167-193; Prolusione al corso di clinica pediatrica, in La Pediatria, XXXI (1923), pp. 289-309; Nuove osservazioni sul virus varicelloso, in Atti del IV congresso internazionale di patologia comparata, Roma 1939.

Nel 1946 il Caronia venne eletto membro dell'Assemblea costituente per la Democrazia Cristiana. Nel 1948 si dimise dalla carica di rettore dell'università di Roma Nel 1948 e nel 1953 fu eletto deputato per la Democrazia Cristiana, e fu inoltre consigliere comunale di Roma dal 1948 al 1956. Terminata la sua attività didattica,  per raggiunti limiti di età, nel 1955, il 2 giugno dello stesso anno fu decorato con decreto del presidente della Repubblica con diploma di I classe ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte. Nello stesso periodo venne decorato con la medaglia della libertà con palme di bronzo degli Stati Uniti di America.

Ricoprì la carica di presidente della Lega italiana per la lotta contro la poliomielite e altre malattie da virus, e fu membro di numerose associazioni italiane ed estere, tra cui la Pontificia Accademia delle Scienze.

Si dedicò successivamente ad attività assistenziali di carattere sociale istituendo una colonia di elioterapia per bambini convalescenti da forme tubercolari e, a Velletri (Roma), una comunità per bambini bisognosi, coadiuvato dalla moglie.

Morì a Roma il 15 gennaio 1977.

Il Caronia ha lasciato un libro di memorie, pubblicato postumo, Con Sturzo e con De Gasperi: “Uno scienziato nella politica”, Roma 1979.

Di lui il Dottor Francesco Belli, medico condotto e ufficiale sanitario di San Giuseppe Jato e dirigente del Consultorio pediatrico fisso dell’O.N.M.I (Opera Nazionale Maternità ed Infanzia) per i Comuni di San Cipirello e San Giuseppe Jato, tanto scrisse: Tra i cittadini benemeriti dobbiamo illustrare il Prof. Caronia Giuseppe di Francesco, che anche noi consideriamo come nostro cittadino.

Il prf. Giuseppe Caronia nato a San Cipirello nel 1884, si laureò nell’Università di Palermo nel 1911. Nello stesso anno prese parte alla campagna anticolerica in Sicilia, meritando la medaglia di benemerito della salute pubblica. Dedicatosi agli studi pediatrici, conseguì la libera docenza in tale disciplina, per titoli nel 1915.

Assistente alla cattedra di clinica pediatrica dell’Università di Palermo, tenuta dal compianto Prof. Giovanni Di Cristina, nel 1922 prese parte al concorso della Cattedra di Clinica pediatrica dell’Università di Roma e riuscì primo all’unanimità.

Con rammarico è stata appresa la sua passione, per inframmettenze politiche, ed abbiamo gioito per la sua bella vittoria e il riconoscimento dei suoi indiscutibili meriti, tanto che con Decreto Reale, è stato chiamato all’Università di Napoli a dirigere una nuova cattedra di malattie infettive infantili, creata appositamente per lui.

Notevoli sono i suoi studi e le ricerche nel campo delle malattie infettive dell’infanzia, (leishmaniosi, tifo, febbre militense, pertosse e malattie esantematiche) che hanno dato un prezioso contributo alla loro conoscenza eziologica e alla loro terapia.

E’ socio ordinario della Accademia pontificia delle scienze; socio dell’Accademia medico-chirurgica di Napoli e di quella di Roma, membro del Consiglio direttivo della società italiana di Pediatria. I suoi meriti sono anche apprezzati all’estero, tanto che nel 1931 è stato chiamato a dettar lezioni nell’Università di San Francisco in California.

La sua modestia e bontà è pari alla sua profonda cultura.

Ognuno è cattivo profeta in patria!
Luminare della scienza, la sua scoperta ha salvato la vita di milioni di bambini. Nel paese che gli ha dato i natali, su un campione di 200 persone solo 3, e tra i più giovani, ricordano il nome, solo perchè gli hanno intitolato una scuola. Il prof Caronia odiò il suo paese natale, fece seppellire i suoi cari altrove e le sue ultime volontà furono quelle di non volere essere seppellito nel suo paese natio. Il luminare e la di lui consorte furono seppelliti nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo  che sorge lungo la strada Provinciale via Pirandello; si ritiene che la chiesa di San Pietro, come viene comunemente chiamata dal popolo, sia la più antica chiesa cristiana di Taormina.

 

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