venerdì 1 novembre 2024

DIONISO O BACCO - Invenzione del vino


 

 

 


(BACCO)

 

DIONISO O BACCO

L'invenzione del vino

(Narrato mitologico)

 

Figlio di Giove e di Semele, il Dio del vino è oggetto di un ciclo abbastanza ricco di leggende, favole e narrazioni che ebbero origine in Tracia, in Grecia e in quasi tutta l’Asia.

Quando Giunone ebbe contezza che la figlia di Glauco, Semele doveva partorire Dioniso, le consigliò colma di perfidia di chiedere a Giove di apparirle nel suo aspetto divino e glorioso. Ben sapeva Giunone che la vista di Giove l’avrebbe arsa, e così avvenne. Le fiamme di cui splendeva il Re degli Dei incenerirono Semele. Giove raccolse il bambino nato prematuro e se lo cucì in una coscia. Quando il tempo di gestazione fu completato lo rimise in luce e lo affidò a Mercurio.

 

 

 

In questa strana storia si crede di sorprendere un’allegoria dei fenomeni e delle operazioni che danno luogo alla produzione dell’uva e del vino. Semele è la terra in primavera; Giove il sole che la feconda e la riscalda; in Bacco  cucito nella coscia di Giove si può immaginare il vino che si forma nei tini che fermentano. Bacco fu portato da Mercurio alle Ninfe della montagna di Nisa, che abitavano una grotta tappezzata di vite vergine. Le Ninfe, le Ore e i Satiri dai piedi di capra, furono gli educatori del fanciullo ricciuto. Cembali e flauti lo tennero allegro. Tutto gli fu permesso, da cacciare i cerbiatti, arrampicarsi sugli alberi, cercare il miele nei tronchi cavi.

 

 

 Un giorno, colti alcuni grappoli dalla vite che copriva la parete della grotta, li spremette e fece colare il succo in una coppa d’oro. Aspettò e bevve il liquore vermiglio, sentì più che mai d’essere un Dio. Ninfe e Satiri assaggiarono la spumosa porpora, e una divina ebbrezza li assalì. Le valli suonano di canti frenetici. All’ombra delle querce e dei pini giaccono riverse le prime vittime del dolce inganno contenuto nella bevanda. Bacco si mette in viaggio per rivelare agli uomini l’arte di inebriarsi col mosto fermentato. Ninfe e Fauni lo accompagnano in sbrigliato corteo.

Gli è accanto sempre, vivente immagine della crapula, Sileno, vecchio satiro gonfio di vino, che trabocca di continuo dall'asinello che lo porta, e che le Ninfe e i Satiri sorreggono, divertendosi del suo crasso buon umore. Sulla testa calva porta una corona d'edera sulle ventitrè, e in mano tiene a stento una coppa sempre piena e sempre vuota che gl'innaffia la grossa pancia grinzosa. Il gioioso corteo attraversa regioni immense, l'Egitto e l'India ricevono il battesimo del vino.

 

Satiro e ragazza di Peter Paul Rubens in vendita

 (Ninfa e Satiro)

I popoli accolgono con trepida gioia la rivelazione del mistero del vino e della coltivazione. In questo aspetto del mito di Bacco è facile scorgere il simbolo della civiltà che si fa strada.

 

 


(Boccale di Bacco)



 

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